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Il ribelle gentile, presentazione a Milano

3 Maggio 2014

De Il ribelle gentile e della querelle che ha contrapposto gli eredi dell’artista e la casa editrice abbiamo già parlato qui. Oggi riceviamo e pubblichiamo un comunicato stampa che aggiunge un ulteriore tassello alla vicenda.

 

 

ribelle gentile

Il ritorno de Il Ribelle gentile (pluriassolto) e la strana retromarcia della Permanente

 

Nuovo colpo di teatro nella movimentata vicenda de Il ribelle gentile, la biografia- verità di Piero Manzoni scritta da Dario Biagi e pubblicata da Stampa alternativa, la cui nuova edizione verrà presentata alla Milano Libri di via Verdi lunedì 5 maggio alle ore 18 dai critici Renato Barilli e Francesca Bonazzoli e dalla prima moglie di Enrico Baj, Gigina, nota ceramista nonché cara amica di Manzoni.
L’incontro era previsto originariamente alla Permanente, tra le conferenze di contorno della mostra “Nati nei ’30. Milano e la generazione di Piero Manzoni”. Era stato lo stesso museo a invitare Biagi e il suo editore già nel novembre scorso, quando era scoppiato il caso editoriale a seguito della denuncia, con richiesta di ritiro dell’opera, da parte degli eredi dell’artista. Invito confermato e annunciato pubblicamente sia sul sito del museo, sia nella conferenza-stampa della mostra, all’inizio di questo aprile.
Da notare che la biografia in questione è stata nel frattempo assolta ben due volte, vincendo sia la causa del ricorso cautelare, sia quella del reclamo (una sorta d’appello) presentato successivamente dagli eredi. Benché riconosciuto come pienamente attendibile e non denigratorio in due gradi di giudizio, Il ribelle gentile è stato inopinatamente bandito dal presidente della Permanente, avvocato Giulio Gallera, con un’improvvisa retromarcia. Il ripensamento sarebbe dovuto, secondo quanto affermato da Gallera stesso, a “vibranti critiche e contestazioni”, di cui, però, egli tace paternità e ragioni. Un comportamento piuttosto contraddittorio per uno spazio che vuole “tornare a essere luogo di dibattito” e “rileggere la storia” della cultura milanese, come proclamato dallo stesso Gallera non più tardi di tre mesi fa (intervista al “Corriere della Sera”), mentre in realtà si piega a pressioni esterne, presumibilmente di parte.

 

Lunedì 5 maggio alle ore 18.00

alla libreria Milanolibri, via Verdi 2, Milano

presentazione del libro

Il ribelle gentile. La vera storia di Piero Manzoni di Dario Biagi (Stampa Alternativa)

 

 

Ne parlano con l’autore

Renato Barilli (storico dell’arte)

Francesca Bonazzoli (critico d’arte del “Corriere della Sera”)

Gigina Baj (ceramista)

 

 

 

Il ribelle gentile. La vera storia di Piero Manzoni di Dario Biagi, Stampa Alternativa (15 euro, 152 pagine)

 

 

La notte del 6 febbraio 1963 moriva, a nemmeno trent’anni, in circostanze misteriose, nel suo studio milanese, l’enfant gaté dell’arte italiana, Piero Manzoni.

Dimenticato o forse rimosso per molti anni e poi improvvisamente riscoperto come il padre di tutte le avanguardie, il più radicale e autorevole.

Una meteora geniale dell’arte italiana del Dopoguerra. Di nobile famiglia e scarsi studi artistici, tra il ’57 e il ’62 seppe imporsi, nella scia di Lucio Fontana, come uno dei maggiori innovatori dell’arte internazionale. Con le sue provocazioni e un frenetico lavoro di animatore e organizzatore culturale, anticipò l’arte concettuale e povera e altre correnti d’avanguardia. Eppure Manzoni fu molto straniero in patria e molto a casa sua a Dusseldorf, Amsterdam e Copenhagen. Espose, e fu ammirato, soprattutto nel Nord Europa; nel suo Paese fu quasi sempre irriso dalla critica e snobbato dai galleristi. Le dissacrazioni che avevano spiazzato e dato scandalo continuarono a urtare benpensanti e conformisti. Quando, nel ’71, la sua “Merda d’artista” fu comprata ed esposta dalla Galleria nazionale d’arte moderna di Roma si scatenò un putiferio di proteste, sberleffi e interpellanze parlamentari.

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