Coltiviamo la città
Amate il verde ma vivete in città? Nessun problema, è appena uscito un volumetto che fa per voi: Coltiviamo la città, di Massimo Acanfora. Il libro fa parte di manualMente, la collana nata dall’’incontro di Ponte alle Grazie e Altreconomia Edizioni.
Massimo Acanfora
Coltiviamo la città
Orti da balcone e giardini urbani
per contadini senza terra
Ponte alle Grazie
Altreconomia Edizioni
Il libro
L’orto e il verde urbano – dal balcone all’aiuola metropolitana – sono una passione che germoglia in un numero sempre più ampio di cittadini. Per i contadini urbani, il pomodoro del quinto piano è il modo più diretto per consumare un cibo autentico, ripristinare il contatto con la natura, curare il proprio benessere, fisico e spirituale. Il filosofo Immanuel Kant del resto poneva il giardinaggio tra le arti maggiori. Un libro con tutte le nozioni base per iniziare a coltivare la terra senza darsi la zappa sui piedi, con illustrazioni ed esperienze concrete.
In Coltiviamo la città troverete le ricette per imparare a coltivare ortaggi, frutta e fiori nei fazzoletti di terra urbani: balconi, davanzali, cortili, giardini condominiali, orti urbani. La scelta del terriccio e dei contenitori, il calendario delle semine e della raccolta, i rimedi contro le “avversità”, le tecniche di coltivazione più semplici e sostenibili.
Un manuale per chi vuole dare il primo colpo
di rastrello della sua vita.
Un libro semplice e prezioso perché porta la campagna in città e insegna davvero il “come fare” anche a chi non ha mai visto un seme, una zappa o un annaffiatoio in vita sua. Troverete le ricette per imparare a coltivare ortaggi, frutta e fiori nei fazzoletti di terra urbani: balconi, davanzali, cortili, giardini condominiali, orti urbani. E ancora: il valore sociale, alimentare, educativo e terapeutico che cresce negli orti di comunità, condivisi o in adozione, negli orti scolastici o con il guerrilla gardening.
IL DECALOGO
10 buoni motivi per coltivare un orto urbano
1. Controllare la salubrità del cibo che mangiamo, riscoprire i sapori autentici.
2. Condividere il proprio tempo con altre persone, instaurare nuove relazioni sociali e civiche, consolidare la sfera familiare e quella della comunità.
3. Ricevere dal proprio orto la «tredicesima», ovvero un piccolo reddito in natura.
4. Partecipare con spazi orticoli – che sono parte integrante del verde pubblico – al miglioramento dell’ambiente urbano e alla riqualificazione di luoghi degradati o abbandonati.
5. Contribuire a una migliore efficienza economica della cosa pubblica, visto che le spese di progettazione e di organizzazione di un orto urbano sono decisamente basse e gli orti hanno molteplici funzioni sociali ed ecologiche.
6. Tramandare alle nuove generazioni un mondo in cui odori, sapori, sensazioni tattili sono intatti, dove i bambini possano conoscere la natura.
7. Contribuire a uno sviluppo sostenibile con l’utilizzo di tecniche di agricoltura biologica e biodinamica e dell’agricoltura sinergica.
8. Preservare la biodiversità coltivando e diffondendo semi di frutti e verdure «antichi».
9. Integrare nella società persone in difficoltà attraverso orti terapeutici, didattici, comunitari o d’inserimento.
10. Ritrovare il benessere personale e interiore che solo il contatto – anche minimo – con la natura può regalare.
(Decalogo liberamente ispirato a 8 bonnes raisons de privilégier les jardins dans l’action publique, a cura della rete informale di orti francese Les jardin dans tous ses etats)
L’autore
Massimo Acanfora è giornalista di Altreconomia, autore ed editor. Scrive di economia solidale, consumo critico temi sociali. Tra i suoi libri: Un’altra birra! (Altreconomia 2009), e E ora si Ikrea (Altreconomia/Ponte alle Grazie 2011).
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Massimo Acanfora
Coltiviamo la città
Orti da balcone e giardini urbani
per contadini senza terra
Ponte alle Grazie
Altreconomia Edizioni
IN LIBRERIA E NELLE BOTTEGHE
DEL COMMERCIO EQUO E SOLIDALE
pp. 126 – euro 9,00
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http://pasqualecuratola.wordpress.com/2012/01/02/i-giardini-pensili-di-milano/